Asti, una fiorente città piemontese durante il Medioevo, fu teatro nel 1308 di un tumulto memorabile che sconvolse l’ordine politico locale. Conosciuto come il Tumulto di Asti, questo evento vide la popolazione cittadina insorgere contro Pietro II di Savoia, Conte di Savoia e futuro Re d’Arles. Pietro, desideroso di consolidare il suo potere sulla regione, aveva imposto pesanti tasse e limitazioni alle libertà comunali di Asti. La crescente frustrazione dei cittadini culminò in una violenta rivolta che costrinse Pietro a rifugiarsi nelle sue terre savoiarde.
Il Tumulto di Asti fu un momento cruciale nella storia della città e del Piemonte, mostrando la forza dell’opposizione popolare nei confronti delle autorità dominanti.
Le Cause del Tumulto: Una Spada Bilancia che Sceglie il Peso errato
Le tensioni che portarono al Tumulto di Asti erano maturate nel corso degli anni. Pietro II di Savoia, ambizioso e determinato ad ampliare i suoi domini, aveva instaurato un regime centralizzato e autoritario a seguito della sua conquista di Asti nel 1298. Le nuove tasse imposte, in particolare il “dazio sulla lana”, colpivano duramente le attività commerciali cittadine, fonte primaria di reddito per la popolazione.
Oltre alla pressione fiscale, Pietro interferiva con le tradizioni comunali e i diritti di autogoverno. La nomina arbitraria dei funzionari municipali da parte del Conte suscitava crescente malcontento tra gli Astigiani. L’erigendo di una fortezza nei pressi della città, simbolo della presenza militare savoiarda, fu percepito come un atto aggressivo che minacciava l’indipendenza locale.
La scintilla che fece scoppiare il Tumulto fu la decisione di Pietro II di imporre un tributo straordinario per finanziare una campagna militare in Provenza. La popolazione, ormai esausta dalle imposizioni precedenti e insofferente alle ambizioni espansionistiche del Conte, si decise a reagire.
Un’Esplosione di Rabbia: I Dettagli della Rivolta
Il Tumulto di Asti ebbe inizio il 19 aprile 1308 con una serie di proteste pacifiche che rapidamente degenerarono in scontri violenti. La folla inferocita assaltò i palazzi delle autorità savoiarde, incendiando documenti e distruggendo mobili. I soldati di Pietro II furono sopraffatti dalla rabbia popolare e costretti a ritirarsi.
I rivoltosi, capeggiati da figure influenti della società astigiana come il notaio Giovanni de’ Soldi e il mercante Giacomo degli Aimosi, occuparono la piazza principale della città, proclamando l’autonomia di Asti dal dominio savoiardo.
Il Tumulto di Asti non fu una semplice rivolta popolare: fu un movimento organizzato che dimostrò una notevole capacità strategica e logistica. I rivoltosi si armarono con armi improvvisate e presero il controllo dei punti strategici della città.
La Reazione di Pietro II: Un Conte in Fuga
Pietro II, preso alla sprovvista dall’intensità del Tumulto, fu costretto a fuggire da Asti. Si rifugiò nelle sue terre savoiarde, chiedendo aiuto militare agli alleati per riprendere il controllo della città.
Il Tumulto di Asti ebbe un impatto significativo sull’equilibrio politico del Piemonte. Pietro II, indebolito dalla sconfitta, fu costretto a negoziare con la città. Nel 1309, venne firmato un trattato che concedeva ad Asti maggiore autonomia e riduceva i tributi imposti dal Conte.
Le Conseguenze del Tumulto: Una Vittoria Amaro-Dolce per Asti
Il Tumulto di Asti fu una vittoria amaramente conquistata dalla popolazione cittadina. Sebbene avesse ottenuto alcune concessioni da Pietro II, il conflitto lasciò profonde cicatrici nella società astigiana. La violenza e la distruzione ebbero un impatto negativo sull’economia della città, e la paura dell’ennesima repressione continuò ad aleggiare sulla popolazione per molti anni.
Figure Importanti:
Nome | Ruolo |
---|---|
Pietro II di Savoia | Conte di Savoia, futuro Re d’Arles |
Giovanni de’ Soldi | Notaio, leader del Tumulto |
Giacomo degli Aimosi | Mercante, leader del Tumulto |
Il Tumulto di Asti rimane un episodio fondamentale nella storia della città. Mostra la forza del popolo quando si oppone alle ingiustizie e alle oppressioni imposte da una potenza dominante. La rivolta aprì la strada ad una maggiore autonomia per Asti, ma anche a un futuro segnato dall’instabilità politica che caratterizzò il Piemonte nel XIV secolo.